RIMINI – Una festa bellissima. Un Flaminio quasi pieno, per “una” squadra da sogno, sempre e comunque. Tutti li, nel mezzo, a passarsi la palla e raspare qualcosa di utile, anche 25 anni dopo, anche con 25 anni per gamba di media, su per giù. Il match amarcord è stato solo un pretesto, il risultato finale (52-48 per gli All Star di Rusin, Romboli, Filo Rossi e Bob Terenzi, col breve cameo di German Scarone) non importava quasi a nessuno.
Al suono finale della sirena, tutti sulle tavole chiare, coi “Ragazzi che fecero l’impresa” a dispensare autografi, un po’ affaticati ma soprattutto felici, emozionati, sinceramente commossi per un revival da tutto al cuore.
“Qua sono passati 25 anni ma l’affetto della gente è sempre lo stesso – luccicano gli occhi di Piero Pasini, il Topone di due promozioni – Grazie a tutti, a chi ha permesso questo e a chi è venuto a sostenerci ancora”. Trema, la voce di Ernestone Wansley, che fisicamente si tiene alla grande, così come Gig Sims. “Grazie a tutti, è stato molto bello tornare qui” le parole concesse ai microfoni nell’immediato post partita.
Ma era, ed è ancora, la folta componente italiana, a fare la differenza nella Marr Superstar. Giorgio Cecchini e Giorgio Ottaviani, in particolare, i due migliori – assieme a un Danilo Terenzi che a 44 anni gioca ancora nel campionato sammarinese, e a un Luca Ioli bello tonico – della truppa dei ricordi. Il “mulinello” del Cecco, un quarto di secolo dopo, sembra quasi lo stesso. “Un emozione incredibile, mi tremavano le gambe appena entrati per il riscaldamento. Wansley ha chiamato subito lo schema ‘2’, alla prima azione, ma io gliel’avevo detto di aspettare un po’, per sorprendere l’avversario quando sarebbe stato stanco…La realtà è che 25 anni fa staccavo dalla lunetta, adesso mi tocca fare due palleggi e perdo il tempo” se la ride Cecco, che ha solo elogi per il Comitato organizzatore e per il pubblico riminese. “E’ una settimana intera che stiamo assieme, tra aperitivi, ricevimenti e cene – continua sospirando –. Tutto questo lo dobbiamo alla famiglia Gambetti, sono stati eccezionali. Tutto questo è fantastico, io ho giocato dieci anni in serie A ma quella stagione è stata unica. A proposito, avete visto Ottaviani in che forma stupenda è ancora oggi?”.
Subissato dalla folla che acclama il suo “Giò”, l’ala della Marr ha perso qualche pelo ma non di certo il vizio di appoggiarla alla tabella quando conta. “Ci abbiamo provato, anche se devo capire se gli All Star ci hanno voluto risparmiare o se siamo stati bravi noi a resistere – se la ride il numero 13 – Io allenato? In realtà alleno i ragazzi a Montevarchi, prima di questa partita ho fatto due tiri, sono andato a correre ma mi faceva male il ginocchio: ho stretto i denti perché volevo esserci a tutti i costi, la cosa più bella è che tutti hanno apprezzato questa meravigliosa festa di sport. L’entusiasmo e l’adrenalina ha messo le ali a tutti, Paci era da un anno che non toccava un pallone…E comunque entrare qui con la canottiera rossa ti mette la voglia di tornare a giocare: mi tengo tutta questa gente, sapere che abbiamo lasciato qualcosa è la gioia più grande”.
Matteo Peppucci, 14 settembre 2009