giovedì 17 dicembre 2009

Domenica 20 dicembre 2009

--COMUNICATO STAMPA--

Domenica prossima, 20 dicembre, in occasione dell'ultima partita interna della Riviera Solare (contro Edimes Pavia, ore 18:15), verrà allestito un banchetto presso il 105 Stadium destinato alla distribuzione delle magliette celebrative realizzate nel settembre scorso e delle ultime copie rimaste de "I ragazzi che fecero l'impresa. Basket Rimini 1984, la vittoria della volontà".

La vendita dei gadgets, gestita nuovamente da AROP (Associazione Riminese di Onco-ematologia Pediatrica), è finalizzata all'ulteriore raccolta di fondi destinati a finanziare il nuovo reparto dell'Ospedale Infermi coordinato dal Professor Vecchi: i proventi delle offerte verranno infatti DEVOLUTI COMPLETAMENTE IN BENEFICENZA.

Le magliette (tutte le taglie, adulto/bambino), come a settembre saranno ad offerta libera, mentre i volumi a disposizione sono in due versioni: quella "standard" (copertina morbida, Euro 9,90) e quella "deluxe" (copertina rigida e stampa in argento, Euro 14,90). RIteniamo che l'occasione possa essere un pretesto - oltre che per fare un bel gesto di solidarietà e supporto ad un progetto importante - per regalare ad altri appassionati, in occasione del prossimo Natale, alcuni gadgets che una volta esauriti non saranno mai più reperibili.

Assieme ai volontari di AROP, presso il banchetto saranno presenti Maurizio Benatti, Giorgio Cecchini, Luca Ioli e Stefano Brighi, che ringraziamo anticipatamente per essersi resi disponibili a firmare e dedicare gli oggetti ai singoli tifosi.

Grazie a tutti!

mercoledì 16 dicembre 2009

Banchetto di AROP al "105"

(...) Marr Superstar Domenica, in occasione del match tra Riviera Solare e Pallacanestro Pavia (105 Stadium, ore 18.15, arbitri Caroti, Bertelli e Bartoli), sarà allestito un banco all’ingresso del 105 con 200 magliette celebrative dell’evento Marr Superstar 25 e 400 libri con copertina rigida “I ragazzi che fecero l’impresa” (costo 14.90 euro) disponibili. Benatti, Cecchini e Brighi saranno disponibile per firmare i libri: tutto l’incasso sarà devoluto a favore dell’Arop, l’associazione riminese di oncologia pediatrica.

Matteo Peppucci

martedì 15 dicembre 2009

30 dicembre 1983

giovedì 3 dicembre 2009

29 novembre 1983


mercoledì 2 dicembre 2009

12 luglio 1983

lunedì 30 novembre 2009

14 febbraio 1984

venerdì 27 novembre 2009

Riccardo Lazzati ci scrive / 2

Grazie per averlo pubblicato!
Chi il Basket Rimini ce l'ha nel cuore riesce a cogliere l'importanza che ha il comitato e che ha avuto quella speciale fine settimana dove si sono ritrovati tutti i ragazzi...
Io nel 1984 non ero ancora nato e nemmeno in progetto, però per come ho vissuto tutto questo maniacale lavoro di tutti voi per rendere possibile questa stupenda iniziativa, mi ha fatto capire che quella Marr era davvero la squadra della città... era la squadra della gente, di tutti!
Leggendo gli aneddoti raccolti nel libro (che custidirò gelosamente), rileggendo gli articoli di giornale di allora e quell'atmosfera del flaminio, sempre pieno, sempre caldo... siete riusciti a farmi viaggiare all'indietro nel tempo, vivere la passione che si respirava in città e a rianimare quella fiammella che ora più che mai si è riaccesa...
Vi ringrazio.
Ciao.
Riccardo,

la tua testimonianza è esemplare: chi è in grado di dimostrare perfettamente l'efficacia di una celebrazione, se non colui che addirittura non ha vissuto in prima persona gli stessi fatti "storici" oggetto dell'evento?
Dalle tue parole deduco che sei piuttosto giovane... e comunque dichiari di essere nato ben oltre il 1984: se sei riuscito anche tu ad emozionarti, a "rivivere per la prima volta" (!) la passione e l'entusiasmo legati ai leggendari ragazzi della MARR e ai loro incredibili risultati, significa certamente che abbiamo lavorato piuttosto bene e che gli sforzi compiuti per documentare nel modo più ampio una stagione sportiva epica sono stati ampiamente ripagati.

Nicola

giovedì 26 novembre 2009

Ciao, Carlo

Il Comitato "Marr Superstar 25" si unisce al dolore della famiglia di Carlo Caragiulo, noto ristoratore (ma soprattutto appassionato giocatore di basket) riminese, per la sua improvvisa scomparsa... avvenuta proprio durante una di quelle partite che lui amava tanto giocare.

La sua simpatia e la sua vitalità rimarranno saldamente ancorate ai quei valori del basket che tutti noi condividiamo.

mercoledì 25 novembre 2009

Riccardo Lazzati ci scrive / 1

Vi volevo ringraziare per aver fatto riaccendere la passione dei canestri qua a Rimini!!

Quel 12 settembre ha fatto riscoprire a molti che il basket esiste ancora... Ti ringrazio a te e a tutti i membri del comitato!!

Ciao, Riccardo.


Ciao Riccardo,

è bello ricevere messaggi sinceri e appassionati come il tuo.

Che dire? Prima di tutto "grazie a te" per aver compreso e condiviso l'evento e lo sforzo che il nostro Comitato ha profuso nell'organizzarlo. Non è stato facile, ma le emozioni generatesi nei tifosi (e negli stessi giocatori) ci hanno ampiamente ripagato. E come stai dimostrando, l'onda emotiva si continua a propagare...

Da più parti ci hanno attribuito un qualche "merito" riguardante il ritorno di fiamma riminese per il basket. Certamente i risultati della prima squadra sino ad oggi sono stati eccellenti e stimolanti, quindi è piuttosto scontato che il pubblico partecipi nuovamente in massa... ma forse, in questa baraonda d'inizio stagione, qualche spunto nostalgico e vivido verso quella benedetta (e magari impolverata) palla a spicchi risale ad una calda serata di settembre... "calda" sotto tutti i punti di vista.

Come ormai certamente saprai, non ci siamo fermati né ci fermeremo. Stiamo lavorando perché l'appuntamento con "gli eroi" divenga un evento annuale, magari solo conviviale e non prettamente sportivo. Vogliamo che quella "fiamma" non smetta mai di ardere: i giocatori e il pubblico se lo meritano.

A presto,

Nicola

P.S.: pubblicherò il nostro scambio di messaggi sul blog ufficiale. E' bello ricevere tuttora questo tipo di riscontri!

martedì 24 novembre 2009

24 novembre 1983

giovedì 19 novembre 2009

Borgo San Giuliano… a canestro!

Anche il Borgo di San Giuliano non ha voluto mancare alla celebrazione degli eroi della “ mitica “ promozione in A1 della MARR Basket Rimini avvenuta nel 1984!
Come infatti dimenticare la squadra guidata da Piero Pasini, autentico leader di un gruppo di atleti che partiti senza il favore del pronostico (anzi qualche autorevole commentatore ci vedeva tra i candidati alla retrocessione in serie B!) nel corso della stagione seppero trovare uno spirito di squadra che li portò al trionfale traguardo, coinvolgendo tutta la città in un amore per la palla a spicchi che ancora cova sotto la cenere.
Ed è per questo che in coincidenza con l’evento organizzato dal comitato MARR Superstar 25 (con la regia impeccabile e lo straordinario impegno messo in campo da Teto Gambetti e Nicola Gambetti) la Società de Borg, confermando la tradizione dell’accoglienza che è propria della nostra città, ha ospitato alcuni dei protagonisti di quella indimenticabile impresa sportiva, nel corso di una simpatica serata presso l’Angolo di Vino.
E così gli americani Gig Sims ed Ernest Wansley (espressamente ritornati dagli USA), insieme al capitano Maurizio Benatti e Giorgio Cecchini, accompagnati dall’amico Nicola Gambetti, hanno partecipato all’incontro, che prevedeva tra l’altro la presentazione del libro "I ragazzi che fecero l'impresa".
Quindi dopo aver raggiunto un risultato straordinario per la storia sportiva della città di Rimini i protagonisti al completo sono ritornati nella nostra città, esibendosi poi (dopo tanti festeggiamenti) nella partita disputata al Flaminio davanti ad una splendida cornice di pubblico.
Ma la serata nel Borgo ha avuto per così dire un effetto particolare; sarà stata l’atmosfera o i gradi alcolici contenuti nei calici di vino diffusamente versati ai presenti (anche grazie alla cortesia di Enrico che ha messo a disposizione una buona scorta del suo ottimo vino)… ma le emozioni l’hanno fatta da padrone.
L’ex presidente del Basket Rimini Arcangeli, Giove Boldrini, il Dr. Corbari, il grande Adriano Angeli, Patrizia Lanzetti (direttore del Corriere Romagna), Alberto Crescentini (giornalista del Resto del Carlino e firma storica del basket riminese), l’Assessore Roberto Biagini, Enrico Santini alcuni consiglieri del direttivo della Società De Borg... e tantissimi altri… (mi scuso sin d’ora per la mancata citazione di tutti i presenti ), tutti hanno partecipato a questo straordinario “ Armarcord del basket “ , che ha avuto il suo culmine nei divertenti e toccanti racconti del Dr. Corbari e nel ritrovamento di grande interesse “ storico “ di alcune foto d’annata della squadra di basket del Borgo di San Giuliano.
Ma il rapporto tra il Borgo ed il basket non si è esaurito; infatti come una ciliegina sulla torta nella giornata di giovedì 1 ottobre 2009 il Borgo San Giuliano è stato testimone di un grande avvenimento, con la presentazione presso il Bar Pasticceria Vecchi della nuova società proprietaria della Crabs Basket Rimini.
Davanti ad una nutrita schiera di giornalisti Adriano Braschi ha presentato la nuova compagine (Riviera Solare di Luca Bergamini) guidata da un entusiasta Alberto Bucci, che dopo l’assemblea di approvazione del bilancio assumerà il ruolo di nuovo Presidente della società. Di grande significato simbolico la scelta del Borgo di San Giuliano quale luogo dove presentare un grande progetto sportivo, che conferma una volta di più l’esistenza di un legame speciale tra il borgo e gli avvenimenti della città.

Moreno Maresi

martedì 17 novembre 2009

9 marzo 1984

lunedì 16 novembre 2009

IcaroTV: la MARR 1983/84 si ritrova

mercoledì 11 novembre 2009

26 marzo 1984

lunedì 9 novembre 2009

I ragazzi che ripeterono l'impresa

Quando, nel maggio scorso, ci balenò per la mente la “folle” idea di rimettere insieme la squadra della Marr 1983/84 protagonista della prima, miracolosa e memorabile promozione in serie A1 nella storia cestistica riminese, per festeggiare il venticinquennale di quel leggendario risultato sportivo, leggevamo negli occhi e nei sorrisi della gente l’incredulità e un velo di sarcasmo. «Beh, sì: qualche giocatore forse verrà...» ci rispondevano tutti, non sapendo in verità che la scaramanzia ci proibiva di palesare la già completa e immediata adesione dei protagonisti, a partire dagli “irraggiungibili” americani Sims e Wansley. “Non ho dubbi sulla partecipazione di tutti: quella era una vera squadra” ci disse con l’istinto del playmaker il mitico Maurizio “Cit” Benatti, preannunciando una sorta d’irrefrenabile entusiasmo che effettivamente si è scatenato tra i giocatori, oggi in molti casi ultracinquantenni ma non per questo demotivati, all’idea di tornare a Rimini per scendere nuovamente sul parquet ad un quarto di secolo di distanza. Così è stato.

Come molti riminesi sanno, quasi cinque mesi sono passati dalla genesi di quella idea folle ma affascinante, un libro celebrativo - “I ragazzi che fecero l’impresa. Basket Rimini 1984, la vittoria della volontà” - è stato scritto e pubblicato (e acquistato con ingordigia da un pubblico attento, rendendo il sottoscritto fiero di aver soddisfatto un’evidente passione tuttora radicata e transgenerazionale) ma, soprattutto, una partita celebrativa è stata giocata con qualche chilo di troppo attorno alla vita, molti capelli in meno sul capo (e tante lacrime di emozione sulle tribune) da un gruppo leggendario di “ex-ragazzi”, oggi uomini di mezza età, magari con meno muscoli... ma sempre con un cuore enorme.

E in quel bellissimo istante durato alcuni giorni in attesa della partita di sabato 12 settembre, durante il quale gli ospiti si sono resi disponbili a ricevere gli inevitabili e lusinghieri abbracci (emotivi e fisici) del pubblico, una menzione particolare la merita la serata di mercoledì 9 trascorsa nella squisita e ospitale atmosfera del Borgo con Maurizio Benatti, Giorgio Cecchini, Ernest Wansley e Gig Sims (padroni di casa Luca Miserocchi e l’amico - nonché co-fondatore del nostro Comitato organizzatore - Moreno Maresi). Senza peccare di piaggeria - considerando la destinazione di questa mia testimonianza - posso affermare con emozione che quell’incontro è stato eccezionalmente caloroso e intimo, non formale e per questo particolarmente toccante. I giocatori e il sottoscritto hanno in quel momento percepito la reale passione sportiva popolare vissuta in quella che, si può certamente affermare senza timore di smentite, è per cultura e tradizione la culla della pallacanestro cittadina (l’epica foto raffigurante Enzo Corbari e Gian Maria Carasso nell’inedita veste di giocatori ne è la miglior testimonianza).

Come ho già avuto modo di scrivere, quando ho rivisto i ragazzi tutti assieme ho capito realmente il perché quella squadra vincesse così tanto e avesse trascinato, nel pomeriggio di un sabato settembrino, persone 'innamorate' a percorrere in alcuni casi sino ad 800 chilometri in auto solo per vederli scendere i campo nuovamente... o a versare qualche lacrima satura di passione, di affetto e di stima nell'intravedere una maglia, un marchio, un volto, nel sentire pronunciare un cognome o un soprannome, nell'intravedere nello "schema 2", nell'entrata di Cecco, nell'apertura di Gig il perché battesse forte il cuore per quello che appariva semplicemente come un gesto atletico ma, in realtà, era il ripetersi di un rito collettivo. Luca Ioli ha ragione quando dice che “un contropiede può trascinare con se' migliaia di persone”: questo è lo sport e la forza insondabile che, in rari ma fortunatamente emblematici casi, riesce ad esprimere nella passione popolare.

Le emozioni e le manifestazioni di stima espresseci dai tifosi durante e dopo l'evento sono state per noi lusinghiere e decisamente toccanti: ringraziamo tutti per "esserci stati". E ringraziamo soprattutto quei ragazzi che non solo fecero l'impresa, ma hanno dimostrato di essere ancora talmente speciali da poterla ripetere... semplicemente ritrovandosi.

giovedì 5 novembre 2009

31 gennaio 1984

mercoledì 4 novembre 2009

13 novembre 1983

venerdì 30 ottobre 2009

27 novembre 1983

giovedì 29 ottobre 2009

21 agosto 1983

mercoledì 28 ottobre 2009

14 gennaio 1984

martedì 27 ottobre 2009

21 marzo 1984

lunedì 26 ottobre 2009

3 aprile 1984

giovedì 22 ottobre 2009

3 marzo 1984

mercoledì 21 ottobre 2009

15 aprile 1984

martedì 20 ottobre 2009

11 dicembre 1983

venerdì 16 ottobre 2009

4 settembre 1983

giovedì 15 ottobre 2009

6 febbraio 1984

martedì 13 ottobre 2009

12 settembre 1983

lunedì 12 ottobre 2009

13 dicembre 1983

venerdì 9 ottobre 2009

Crabs a Bucci

Il basket riminese si appresta a vivere una svolta epocale: il cambio al vertice dei Crabs dal padre padrone Adriano Braschi al vincentissimo ed ultra cestista Alberto Bucci.
Mentre scriviamo siamo tutti in attesa del bonifico che va a ripianare parte dei debiti contratti dalla Basket Rimini Srl (la seconda tranche seguirà a breve), quanto richiesto dalla vecchia proprietà per il subentro della nuova, dopo di ché l’assemblea dei soci metterà la parola fine alla maggioranza detenuta dalla public company Rimini Sport Srl nella maggiore società del basket riminese.
Una avventura che inizia sotto i migliori auspici, con una società bene avviata nel campionato (ma Bucci non esclude un rinforzo in corso d’opera, soprattutto se coach Sacco troverà l’amalgama giusta per un gruppo di buone potenzialità) e con una proprietà che ha voglia di fare bene affidandosi ad un uomo di grande esperienza e capacità che conosce il basket come pochi altri in Italia: Bucci è una delle figure di spicco del basket nazionale insieme a Dan Peterson, Dino Meneghin e Valerio Bianchini. Proprio Bucci è intervenuto con parole di elogio per l’iniziativa Marr superstar, 25° anniversario che ha riesumato una passione evidentemente mai sopita per quella squadra d’altri tempi.
Ne parliamo con Teto Gambetti (il suo vero nome, mai usato è Adalberto) Presidente del Comitato che ha organizzato l’impresa.
Gambetti si è detto di tutto e di più di questa iniziativa che ha avuto una sorta di snow ball effect cioè la palla di neve che diventa valanga. Quando avete iniziato a capire che la cosa stava esplodendo?
“Sì devo ammettere che tutto è nato dal feeling per il nostro amico Gig Sims, dalla passione di Nicola (il figlio di Teto, N.d.r.) e dall’entusiasmo di pochi, poi a mano a mano ci siamo ritrovati in una situazione altalenante con i tifosi storici che ci incoraggiavano e con le realtà ‘istituzionali’ più scettiche perché giustamente memori della freddezza riminese verso il passato. Lo spartiacque è stato il blog fans club, da lì abbiamo capito che le nostre emozioni erano state metabolizzate da tantissima gente, anche se il risultato è stato di gran lunga più grande delle nostre aspettative”.
Come era secondo lei il rapporto di quella squadra con la città?
“E’ un rapporto irripetibile e smentire questa mia affermazione è la sfida di chi dirige la pallacanestro riminese oggi. E’ vero, allora il basket era più facile, si pensi solo che i giocatori erano tutti italiani e che li incontravi facilmente, gli stranieri erano solamente due costretti a confrontarsi con l’ambiente locale, persino avere come nono, decimo, undicesimo e dodicesimo dei riminesi nati e cresciuti a Rimini era un segno di continuità tranquillizzante. Quello di oggi è un basket che si rimescola continuamente e finisce per frullare anche le emozioni. Faccio un confronto tra quella Marr e quella altrettanto importante fatta con i nostri giovani delle classi '71 e '72 (Myers, Ruggeri, Semprini, Ferroni N.d.r.).Quella del 91-92 era una compagine più tecnica, con maggiore talento, curiosamente allenata sempre da Pasini. Quella dell’83-84 aveva una grande qualità umana, dimostrata ad esempio nel quadrato che la squadra fece attorno a Gig Sims. Questo fare quadrato si è poi allargato a tutto il pubblico. L’ho capito sabato 12 settembre al Flaminio, quelli della mia generazione che erano sugli spalti a vedere Cecchini e soci avevano gli occhi lucidi per l’emozione”.
Ci dica quale è secondo lei il rapporto della città con il basket.
“Guardi, io mi sono avvicinato al basket con mio figlio perché incominciò a giocare, poi sono stato coinvolto in quel periodo magico, negli ultimi dieci anni ho mollato vedendo la pallacanestro da lontano. Ci siamo accorti tutti che sotto la cenere arde la brace della passione, occorre trovare gli argomenti giusti per fare tornare a divampare il fuoco. A parte qualcuno più distaccato tutti si sono appropriati dell’evento. Anzi un ringraziamento doveroso va a German Scarone che nonostante avesse disputato una partita intera, è rimasto con noi da vero riminese, giocando e dimostrando di essere un grande capitano e difatti la gente del basket lo ricambia. L’alchimia giusta è quella e va trovata, la rievocazione dei ricordi collettivi può essere molto utile, gli studiosi ci dicono anche che fa bene alla salute!!”.
Quale sarà lo sviluppo futuro di questo progetto?
“Noi pensavamo di chiudere il comitato con il fischio finale degli arbitri sabato 12 settembre. Poi tutti ci dicono di continuare, forse il modo di essere utili al basket riminese può essere proprio questo, un evento annuale che ricordi a tutti gli sportivi le radici, le nostre radici. Abbiamo già ottenuto la possibilità da parte della Marr di usare il marchio per le iniziative rifacendoci allo sponsor di allora. Ci prepariamo a pensare ad un appuntamento annuale e, conoscendo mio figlio Nicola, so già che non sarà soltanto una rimpatriata al Pic Nic”.

Insomma l’impressione è che il comitato Marr Superstar possa essere utile al basket riminese.
Questo giornale che di riminesità è il depositario è pronto a fare la sua parte, all’ormai riminese D.O.C. Bucci è stato servito l’assist, speriamo che il grande Albertone lo concretizzi.

Luca Ioli

mercoledì 7 ottobre 2009

24 dicembre 1983

martedì 6 ottobre 2009

13 marzo 1984

lunedì 5 ottobre 2009

6 dicembre 1983

sabato 3 ottobre 2009

Alberto Bucci parla della partita celebrativa...

Il neopresidente della Società Basket Rimini Crabs, Alberto Bucci, durante la conferenza stampa di giovedì scorso, 1° ottobre, ha speso alcune bellissime parole anche sulle iniziative promosse dal nostro Comitato...


(...) La chiusura è ancora per Alberto Bucci, che dopo l'assemblea di approvazione del bilancio rileverà la carica di presidente da Adriano Braschi. «La partita dei 25 anni (Marr Superstars ndr) ha dimostrato che a Rimini il fuoco per il basket è ancora vivo e va solo alimentato. Tutto lo staff avrà fiducia e collaborazione, perché le grandi squadre hanno sempre dietro le spalle grandi società. Vogliamo coinvolgere più persone possibili (Riccardo Morandotti ad esempio sarà il nuovo general manager ndr) e parlare con tutta la città. Ci dovrà essere il massimo senso di appartenenza possibile e anche i giocatori dovranno essere ben visibili. Di certo io darò tutto me stesso affinchè questo progetto vada avanti e si realizzi».

Andrea Perari, Corriere Romagna


(...) AL SUO FIANCO Bucci è un vulcano. «E' una cosa bella, importante per Rimini — attacca 'Albertone', 61 anni —. Di recente si è tenuta la partita celebrativa per il 25 ° anniversario della promozione in A1 della Marr. Bene, quella sera ho visto affetto, senso di appartenenza, tanto che al Flaminio si sono ritrovate 2mila persone. Questo significa che sotto arde ancora un fuoco, va solo alimentato. Vogliamo coinvolgere la gente, parlare con la città. Passione, entusiasmo e idee non dovranno mai venire meno».

Alberto Crescentini, Il Resto del Carlino


(...) «Il posto che abbiamo scelto per questa conferenza (il bar - pasticceria Vecchi, ndr) ha un significato preciso, rappresenta quella riminesità e quella passione che ho visto nel match amarcord della Marr Superstar. C'è un fuoco acceso, in questa città, che bisogna solo soffiare e alimentare per farlo di nuovo bruciare: io sono qui dal 1974, e sono orgoglioso di sentirmi riminese".

Matteo Peppucci, La Voce di Romagna

venerdì 2 ottobre 2009

IcaroTV: intervista ad Alberto Bucci



(Intervista rilasciata dal neopresidente dei Crabs, Alberto Bucci, al termine della partita del 12/9).

giovedì 1 ottobre 2009

Amarcord, che Rimini!


UN QUARTO di secolo fa il Basket Rimini viaggiava con al seguito fino a 19 pullman di tifosi più uno sciame di auto, numeri che adesso non si registrano neanche sommando le presenze in trasferta di un'intera stagione. Nel 1984 la Marr Rimini saliva per la prima volta nella sua storia nella massima serie vincendo a sorpresa la A2 con una squadra di modesto talento, e proprio per questo mai dimenticata. Al punto di essere rimessa assieme a 25 anni di distanza, festeggiata, celebrata con tutti gli onori, persino confrontata con la Rimini di oggi. Altri tempi, paragoni impossibili, a maggior ragione su una piazza come Rimini da sempre distratta da mille altre forme di intrattenimento. Ma il successo dell'operazione Marr-25 fa pensare: certe imprese, quando sono frutto di sforzi generosi e di radicamento sul territorio, entrano nell'immaginario collettivo e diventano immortali. Oggi invece tutto si brucia in fretta.

Un comitato spontaneo di tifosi ha organizzato nei dettagli la festa e solo in un secondo momento ha avuto l'appoggio dei Crabs. La società ci ha aggiunto un'amichevole, e di lusso, con i vecchi rivali di Pesaro, tra l'altro prima uscita interna di Myers dopo il ritorno a casa. Il tutto si è trasformato in una specie di giornata dell'orgoglio riminese, di questi tempi già solleticato dalla nuova supercoppia Myers-Scarone, i due giocatori più significativi passati per Rimini negli ultimi due decenni. Eppure Crabs-Scavolini è rimasto l'evento di contorno, mentre il clou è stato la partita dei cinquantenni della Marr 83/84, sovrappeso e spelacchiati, ma applauditissimi. Hanno giocato (e perso, ma di poco, e l'età giocava a favore degli avversari) contro una selezione di all-star riminesi, tra i quali alcuni ex idoli biancorossi degli anni 80 e 90, con gli stessi Carlton & German a fare una comparsata. Ma il pubblico che ha quasi riempito il vecchio Flaminio - una partita del genere non si poteva certo fare in un palazzo freddo e moderno come il 105 Stadium - si è apertamente schierato con i vecchi, facendo anche risuonare lo slogan più gettonato dell'epoca: «Marr-Marr-Superstar!».
I ragazzi di 25 anni fa c'erano tutti, emozionati ed orgogliosi. A cominciare dagli americani, il bianco Gig Sims e il centrone Ernst Wansley, visto anche a Torino, Forlì e Pescara. È lui il protagonista di uno dei più gustosi tra i tantissimi aneddoti citati dal bel libro celebrativo "I ragazzi che fecero l'impresa" (per informazioni www.marr25.org); quando Earl Williams, truce centro-boa della Fortitudo, lo minacciò con un "I have a gun", ho una pistola, Ernestone non fece una piega, per nulla intimorito indicò le sue parti basse e rispose "me too", anch'io... Poi c'era lo staff al completo, coach Piero Pasini e il suo vice Luca Dalmonte, che all'epoca aveva 21 anni, con la polo della Scavolini ancora addosso. C'erano gli altri tre del quintetto base, Maurizio Benatti con gli occhiali, Giorgio Cecchini e Giorgio Ottaviani, e tutti quelli della panchina: Danilo Terenzi che giochicchia ancora nel campionato sanmarinese, Umberto Coppari, Vinicio Mossali, Stefano Brighi, Paolo Paci fino a Luca Ioli, il decimo uomo che segnò il libero della promozione, contro la Fortitudo. Mancava solo il dodicesimo, Sandro Angeli, perché è l'unico ancora in attività, anche se ha 44 anni. Ma c'era - in panchina per gli all-star accanto ad Alberto Bucci - suo cugino Mauro Morri, festeggiatissimo alla prima apparizione pubblica dopo il terribile incidente in moto di giugno nel quale se l'è vista bruttissima ma si è miracolosamente ripreso.
È stato insomma un riuscito amarcord, quest'ultima è una parola che - guarda caso - è entrata nel lessico comune grazie ad un riminese doc, Federico Fellini... Iniziative di questo genere negli ultimi anni hanno avuto successo un po' in tutta italia, segno che forse il basket dei tempi andati piaceva più di quello di oggi, o forse per semplice nostalgia del passato da parte di chi non è più giovanissimo. Il caso della Marr '84 però è particolare: quella squadra dimostrò che anche Rimini si può infiammare per il basket. Anche se tutto è cambiato, tocca a Myers e Scarone provare a fare lo stesso.

Enrico Schiavina

mercoledì 30 settembre 2009

Nasce la sinergia con il sito dei "Crabs"

Il Comitato è lieto di annunciare una "sinergia sportiva e culturale" (relativa alla diffusione della cultura cestistica riminese passata, presente e futura) con il sito della società Basket Rimini Crabs.

Tale collaborazione è nata durante i giorni di preparazione all'evento "Marr 25" (tenutosi lo scorso 12 settembre al palasport Flaminio), per il quale i Crabs hanno fornito il fondamentale supporto logistico gestendo sia lo svolgimento della partita stessa che la realizzazione delle straordinarie divise fornite da 2T Sport. A tale proposito, menzioniamo la recente riproposizione dei temi decorativi "vintage" visti durante la partita celebrativa proprio sulle nuove divise ufficiali, che verranno indossate dai Granchi nella prossima stagione di LegaDue.

La sinergia creatasi tra le nostre organizzazioni ha portato immediatamente all'inserimento delle coordinate web e del logo del Comitato nel sito ufficiale Crabs (nella sezione Società > la nostra storia e nella sezione Legadue > links utili).

Ringraziamo Massimiliano "Mandu" Manduchi per la preziosa collaborazione!

martedì 29 settembre 2009

Le giornate celebrative, Giotto e Amarcord

Chiedo la vostra attenzione, perché la prendo un po larga.

Da molte parti (protagonisti compresi) giungono “angosciate” istanze per non considerare conclusa la bellissima esperienza rievocativa appena vissuta. Nicola ha delle idee stuzzicanti in testa e, quale primo passo, abbiamo chiesto alla MARR - e subito ottenuto! - di poter utilizzare ancora il marchio per mantenere in vita il nostro (vostro) Comitato. Di conseguenza, a breve, provvederemo alle opportune modifiche statutarie per trasformarci da organismo provvisorio a strumento permanente per accumunarci nel condividere il ricordo delle emozioni vissute 25 anni fa e di quelle recenti, più brevi, perché concentrate in poche ore, ma non certo meno intense, culminate nel Flaminio pieno della sera del 12 settembre.

Come dicevo, la creatività di Nicola è già in movimento e ce ne accorgeremo tutti molto presto. Peraltro, non possiamo trascurare la circostanza che è quasi impossibile replicare le cose ottimamente riuscite. Tutti ricordiamo il cerchio a mano libera di Giotto: siamo sicuri che se ci avesse riprovato si sarebbe replicata la perfezione del primo? Qualcuno ne potrebbe dubitare e, in ogni caso, non c’è la prova contraria. Ciò significa che i prossimi appuntamenti avranno contenuti e sapori diversi pur legati da un filo emotivo comune: il 25° è alle nostre spalle dopo aver lasciato un indelebile e positivissimo segno nei nostri sentimenti, ma l’Amarcord che verrà periodicamente rinnovato si presenterà con connotati originali, ancorchè finalizzato a far rivivere a noi tutti assieme le sensazioni il cui sapore continua ad allietarci il palato.

In questo siamo spronati dalla scienza. È di questi giorni la pubblicazione dei risultati di uno studio approfondito completato dai ricercatori della Exeter University (Devon, GB) che esalta il ricordo come strumento di cura, specie se condiviso. Il coautore dello studio Alex Haslam sostiene che ricordare il passato fa bene alla salute e, se fatto assieme ad altri, l’effetto positivo ne risulta esaltato. Dopo aver riscontrato che i soggetti messi sotto osservazione dai ricercatori (affiancati dai colleghi dell’università australiana del Queensland) con la costante rievocazione di piacevoli esperienze fatta in “forma collettività” presentavano effetti molto più positivi di quelli che operavano “solitariamente”, i medici hanno concluso che questa terapia di condivisione dei ricordi in gruppo porta significativi miglioramenti delle condizioni di salute, dalla normalizzazione della pressione arteriosa al rafforzamento delle difese immunitarie.
Più in dettaglio i risultati della ricerca indicano che la condivisione di ricordi si traduce nel 40% in meno delle probabilità di avere un attacco cardiaco, 20% in più di capacità di razione all’ infarto, 57% in più di reazioni positive alla depressione, 88% in meno di aggressività.

Penso possa bastare. Ritenevamo di aver dato libero sfogo alle nostre (vostre) straripanti esigenze di “ricaricarci” emotivamente dopo 25 anni, ma ci dicono gli esperti che abbiamo messo in moto una fantastica terapia dagli effetti quasi “miracolosi”. Come potremmo fermarci ora, consapevoli che ne andrebbe della nostra (vostra) salute? Mi chiedo, retoricamente: quei pochi che non c’erano al Flaminio la sera del 12 settembre, con quale coraggio potranno mancare alle future chiamate del Comitato?

Vai, Nicola, vai Comitato. Regalateci salute, fateci sognare, ora, e condivivere, poi, bellissimi Amarcord!

Teto

lunedì 28 settembre 2009

Comunicato stampa A.R.O.P.

Riceviamo da A.R.O.P. (Associazione Riminese Oncoematologia Pediatrica e altre malattie croniche dell'infanzia) e orgogliosamente pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

«Il grande successo della manifestazione sportiva organizzata il 12 Settembre presso il Palazzetto Flaminio dal “Comitato Marr Superstar 25, 1984-2009”, non ha avuto solamente un successo sportivo e di pubblico, ma la sensibilità degli intervenuti, grazie alla vendita delle magliette celebrative, ha permesso di effettuare una raccolta di fondi di 3.250,00 euro a favore di A.R.O.P. Onlus (Associazione Riminese Oncoematologia Pediatrica).

Un risultato veramente straordinario se si pensa a come all’interno di un evento sportivo così dedicato, siamo riusciti a sensibilizzare un pubblico così eterogeneo, su un argomento delicato come le malattie infantili.
Il grande impegno degli organizzatori (Teto e Nicola Gambetti) insieme alla loro grande attenzione ai temi che riguardano l’infanzia, ha permesso di coronare l’importanza ed il successo dell’evento, con questa raccolta fondi.

Questo evento, per citare le parole di Nicola gambetti, ci ha dato modo di vedere come, sia nello sport che nei momenti importanti della vita, grazie all’impegno di tutti si possono ottenere dei risultati importanti.

Dr. Roberto Romagnoli
Presidente»

venerdì 25 settembre 2009

Grazie, BPA!

Ieri pomeriggio il Presidente del Comitato "Marr Superstar 25", Teto Gambetti, è stato ricevuto dal Dottor Claudio Mecozzi, Responsabile di Filiale della Banca Popolare di Ancona che, dal maggio scorso, ha collaborato attivamente con il Comitato per risolvere rapidamente e in modo puntalissimo ogni problema di ordine finanziario.

Nell'occasione il Comitato ha donato al Dott. Mecozzi una copia del volume "I ragazzi che fecero l'impresa", ringraziando di cuore tutta la struttura per l'assistenza e le agevolazioni concesseci negli ultimi, intensi mesi di attività organizzativa e gestionale.

giovedì 24 settembre 2009

MARR-ALL STARS, secondo tempo

mercoledì 23 settembre 2009

I ragazzi che fecero l'impresa

RIMINI: Grande successo per la manifestazione “Marr Superstar” organizzata per festeggiare il venticinquesimo della prima promozione in serie A1. “Rivedere tutti a distanza di 25 anni è stata un’emozione splendida”.

“Guarda Marcolino, quello vicino al canestro è Ernestone Wansley e vicino a lui c’è Giampaolo Paci. Sulla lunetta, invece, ci sono Benatti e Sims. Dovevi vederli giocare, era uno spettacolo!”.
“Papà e quello vicino a Scarone e Myers chi è?”.
“È il Paso, l’allenatore, quello che oggi voi chiamate coach”.
Dialoghi di una sera di fine estate. Colonna sonora di un Flaminio che per una volta è tornato ad essere il “catino” di mille battaglie. Dialogo di un evento non riuscito, ma riuscitissimo che ha fatto scendere lacrime di ricordi indelebili e sorrisi mai spenti. C’erano tutti, o quasi, all’evento Marr Superstar organizzato per festeggiare i 25 anni dalla prima storica promozione della Pallacanestro Rimini nel gotha dei canestri. C’era Piero Pasini, indiscusso leader di quel gruppo, il capo allenatore di un manipolo di ragazzi partiti a fari spenti che nel corso della stagione seppero sconvolgere tutti i pronostici. C’era Luca Dalmonte, oggi capo coach di Pesaro, ieri vice del “Paso”. C’erano Giammaria Carasso, direttore sportivo di quel gruppo, c’era Riccardo Cervellini, direttore tecnico di quella Marr. E poi c’erano loro, i giocatori, gli artefici di quella cavalcata indimenticabile. Dai due americani: Gig Sims e Ernest Wansley, al capitano Maurizio Benatti. C’erano Giampaolo Paci, Luca Joli, Stefano Brighi, Giorgio Ottaviani e tanti altri. Si sono ritrovati tutti insieme e per una settimana hanno ricordato quella stagione 1983-1984 per poi darsi appuntamento al Flaminio. Per fare che? Ma per tornare a giocare naturalmente. Dall’altra parte del parquet una formazione All Star di vecchi e nuovi riminesi: Romboli, Ruggeri, Angeli, Scarone, Semprini, Miserocchi, Morri e tanti, tanti altri. Insomma, una grande, immensa festa. Alla quale purtroppo non ha potuto partecipare fisicamente “ma con lo spirito da lassù in alto ci avrà certamente seguito” Guido, Guidone per gli amici, Fraternali.
“Poche sere prima dell’evento - dice con le lacrime agli occhi Cervellini - ci siamo ritrovati tutti al Pic Nic, come ai vecchi tempi. Quando ci siamo seduti a tavola ho subito avvertito la sua mancanza, non averlo con noi a scherzare mi ha fatto un brutto effetto. Al di là di questo, devo dire che è stata una manifestazione bellissima che mi ha fatto tornare indietro nel tempo. Sono passati 25 anni ma molti di quei ragazzi anche l’altra sera hanno dimostrato di avere ancora le mani di velluto e uno spirito battagliero”.
Già, perché una volta alzata la palla a due è stata partita vera. Oddio, per quello che si poteva chiedere a un gruppo che non ha più tanto fiato e qualche chilo di troppo. Se poi ci aggiungiamo ginocchia scricchiolanti, schiene affaticate, il quadro è più medico che sportivo. Alla fine hanno vinto le All Star (52-48) ma Ottaviani e compagni non hanno mai tradito.
“È stato un evento meraviglioso - commenta Pasini - che mi ha riportato indietro nel tempo. Un evento che ha colto nel segno: ha portato al palazzo tanto pubblico e i ragazzi in campo non si sono fatti male”.
“Meraviglioso, sì, coach, ma lo vada dire alle mie ginocchia, sento dolore dappertuto” ride al suo fianco Brighi, miglior marcatore dei suoi con 10 punti.
Le luci si abbassano, la gente scende dai gradoni, i bambini saltano. Anche loro hanno potuto vedere quei... Ragazzi che fecero l’impresa.

Francesco Barone, 20 settembre 2009

martedì 22 settembre 2009

Calcio.Basket, puntata del 7 settembre 2009

lunedì 21 settembre 2009

MARR-ALL STARS, primo tempo

Il momento dei doverosi ringraziamenti...

Sono passati solo pochi giorni dalla rievocazione che ci ha tutti “ubriacati” di emozioni e buoni sentimenti.
Non credo che la “sbornia” sia definitivamente passata: gli “irriducibili” (sono tanti), tra i quali Nicola, ne forniscono quotidiana testimonianza, tanto da far pensare che questa “strana cosa” che è stata creata non potrà mai finire. Ne riparleremo.

Oggi sento il dovere (consapevole che corro il rischio di apparire noioso), nel ruolo istituzionale che mi è stato attribuito il 17 maggio scorso, di procedere ai doverosi ringraziamenti a tutti coloro i quali, attorno alla magnifica intuizione di Nicola, si sono attivati per renderne possibile la materializzazione.

Gli sponsor principali

Il termine non rende appieno, ma serve per inquadrare quei soggetti che hanno portato risorse “tangibili”: tutti sappiamo che senza di esse non si va da nessuna parte. Chiamarli semplicemente sponsor, come ho detto, appare riduttivo; infatti, abbiamo incontrato e coinvolto non solo dei veri e convinti sostenitori della celebrazione dell’avvenimento sportivo ma, soprattutto, dei ferventi compartecipi emotivi all’idea che i sentimenti collettivi debbano essere recuperati, ove occorra, e coltivati allorché facciano emergere i valori più sani cui ci si deve ispirare nel quotidiano.

Innanzi tutto accumuniamo, con questo spirito, Ugo Ravanelli, amministratore delegato della MARR Spa, tallonato da presso dal suo collaboratore, baskettaro storico, Walter Parmeggiani.

Determinante il sostegno ricevuto da Fabio Roberti (Linea Sterile Spa), vecchio cultore di basket, il quale, ancorché di formazione forlivese, non ha voluto mancare all’appello, a suo dire, per la straordinarietà della nostra iniziativa che gli ha pure permesso, indirettamente, di marcare la nostra storica amicizia e, soprattutto, di rinnovare giovanili e gioiosi ricordi con Piero Pasini, risalenti al loro comune e quasi pionieristico affacciarsi alla pallacanestro dai primi riflessi a stelle e strisce.

Patrocinatori e sostenitori

Comune e Provincia di Rimini ci hanno concesso il loro prestigioso patrocinio e ci piace pensare che non sia stato un ruolo di maniera, ma un sincero e convinto desiderio di “esserci”. Ne offre concreta testimonianza la circostanza che il Presidente, Stefano Vitali (uno dei “reduci” dei leggendari pullman di Vigevano), ha lasciato un segno indelebile all’interno delle giornate celebrative, sempre in modo discreto, senza rubare la scena ma esaltando la presenza dei veri protagonisti di allora: questo atteggiamento (dico una cosa ovvia) è, per un politico, non sempre scontato e credo meriti un doveroso e spassionato encomio.

Anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, nella persona del suo presidente Alfredo Aureli, ha risposto all’appello; ben poco hanno contato i rapporti interpersonali, perché, con la sensibilità che gli è propria, ha immediatamente percepito la straordinaria valenza aggregativa della nostra iniziativa per l’intera città. I riscontri a posteriori hanno dato ragione a quella felice intuizione e torto alla miopia di altri organismi che ci hanno... “snobbato” (scusate l'inevitabile vis polemica, ma ognuno deve fare i conti con il carattere che si ritrova. Tranquillizzo chi mi conosce: qui mi fermo!).

Importante è risultato anche l’affiancamento dei Crabs. Renzo Vecchiato e i suoi collaboratori (in particolare Massimiliano "Mandu" Manduchi) hanno colto l’assist fornito dal nostro Comitato e si sono adoperati per gestire il Flaminio nel modo migliore, con la riconosciuta professionalità. Va a loro merito aver percepito che le giornate celebrative da noi organizzate avrebbero potuto rinvigorire la sopita continuità affettiva della città verso il basket, liberando quelle energie emotive che ancora si trovano... “sotto la cenere”.

Gli altri sponsor

Condor Group ha creato l’indispensabile “ponte aereo” per far arrivare Gig ed Ernestone e il loro soggiorno prolungato, oltre a quello degli altri protagonisti a cavallo del giorno della partita celebrativa, ha trovato una superba soluzione nell’accoglienza dell’ Hotel Ramada Villa Rosa, per merito di Metha.

L’entusiasmante cena/festa del venerdì sera (11 settembre), giornata che ha visto la ricomposizione integrale della squadra, ha trovato degna e spumeggiante cornice nel mitico, intramontabile PIC NIC di Maurizio e Berto.

Dobbiamo ringraziare lo studio fotografico Morosetti Associati per le inedite splendide foto che corredano il libro “i ragazzi che fecero l’impresa”, pensato e scritto da Nicola, ma impostato e composto graficamente da Newdada Comunicazione.

Il supporto promesso dal Bagno Tiki 26 doveva tradursi in una mega festa post partita sulla spiaggia. Le note vicende ne hanno impedito la realizzazione, limitando l’incontro con la coinvolgente simpatia di Gabriele nell’aperitivo del giorno 8 settembre. Dobbiamo alla pronta e generosa collaborazione ancora di Antonio Salvatori di Metha Spa se si è potuto piacevolmente concludere le celebrazioni con un coinvolgente buffet nelle sale dell’Hotel Ramada Villa Rosa.

Un grazie anche a 2T Sport nella persona di Giorgio Tardioli, coinvolto tramite l’intercessione di Renzo Vecchiato, per le magnifiche divise indossate in campo dai nostri beniamini e dai loro avversari: anche a questi ultimi va la nostra gratitudine per esserci stati. A dire il vero è stato toccante rendersi conto che molti di quei campioni, “discendenti” dei nostri, si sono sentiti onorati di poter affrontare in campo i mitici della “MARR 83-84”.

La copertura mediatica è stata eccezionale, certamente perché l’evento lo meritava, ma è doveroso ringraziare Chiamami Città, Icaro Rimini TV e Corriere Romagna, quest’ultimo anche per il supporto importantissimo per la distribuzione del libro.

Come non rivolgere un affettuoso riconoscimento a Gian Piero Arcangeli, mitico Presidente di allora e Presidente Onorario del nostro Comitato e al figlio Enrico: dobbiamo alla loro sensibilità le magliette celebrative che sono state concesse all'associazione A.R.O.P. (e da questa offerte ai tifosi i quali, con la loro generosità hanno consentito la raccolta di inaspettate risorse per l’attività della meritoria associazione) e la duplicazione/personalizzazione dei DVD contenenti le immagini storiche di quel campionato.

Anche i giocatori hanno generosamente partecipato al reperimento di magliette da offrire a parenti e amici e uno di loro (che vuole mantenere il rigoroso anonimato), prima di partire, ha offerto ad A.R.O.P. ben 500 euro!

A tutti i “reduci” del favoloso campionato 1983-1984 il più sentito grazie per aver aderito con entusiasmo e per averci dato conferma che si è campioni nello sport se alla base ci sono caratteristiche umane di primissima qualità. Un commosso grazie, inoltre per il bellissimo omaggio che hanno voluto lasciare a me e Nicola. Democraticamente abbiamo deciso di fare bella mostra della targa nella libreria del salotto ad anni alterni: per evidenti motivi di età (ma non certo per merito) comincerò io!

Per comporre al meglio il mosaico celebrativo come non ricordare, tra i momenti significativi, il toccante e suggestivo aperitivo al Borgo San Giuliano, coordinato dal Presidente della Società de Borg Luca Miserocchi (attraverso l'amico Moreno Maresi), il giorno 9 settembre, e il generoso intervento in zona Cesarini (all’ultimo momento, traduzione per i più giovani) di Remo Lucchi che ha consentito ai “nostri eroi” di assaporare il vero clima riminese al brunch di sabato 12 settembre, nei suggestivi locali della Casina del Bosco.

Da ultimo, invito a riscontrare le erogazioni liberali versate da alcuni aderenti al comitato. Non li cito direttamente, ma è doveroso riconoscere che il loro sostegno anche economico (sicuramente successivo a quello emotivo) ci ha dato una grossa mano.

Di tanti mi sarò certamente dimenticato e chiedo venia. Di quelli più vicini al Comitato (in primis: Nicola e Raffaella) l’omissione è volontaria. La “piazza”, infatti, li conosce bene e ha loro attribuito i giusti meriti, “sommergendoli di gloria” (a mio avviso, del tutto dovuta). Ringrazio pubblicamente solo Susan, collaboratrice di Newdada Comunicazione che ha vissuto con noi questa fantastica esperienza, con totale immedesimazione sia materiale che emotiva.

Grazie ragazzi… e alla prossima.

Teto

venerdì 18 settembre 2009

Il grande... "caldo"

Dobbiamo confessare che, passata la grande emozione della 'due giorni celebrativa', ci siamo guardati in faccia soddisfatti e increduli. Tutto era finito ma, soprattutto, tutto si era svolto oltre le più rosee aspettative: nessuno dei protagonisti si era fatto male (rischio concreto, dal momento che molti non scendevano in campo da decenni), AROP aveva incassato una cifra importante da destinare al reparto di Pediatria dell'Ospedale e, in particolare, il vecchio Flaminio si era riempito dei cori e dell'entusiasmo di centinaia di persone 'innamorate'. Non 'tifose', ma 'innamorate': sarebbe comunque riduttivo definirle altrimenti. A tutte loro va il nostro appassionato "grazie".

Alla fine è poi emersa un'ultima considerazione. Avevamo giocato con il fuoco, avevamo dopotutto "rischiato". Rischiato che anche questo revival, come tutte le riproposizioni nostalgiche di un'epoca passata, si risolvesse in un clima permeato di tristezza per "i bei tempi andati", nel quale un gruppo di attempati atleti e di un manipolo di irriducibili tifosi tentavano di perseguire maldestramente qualcosa di irripetibile, tipo "Il Grande Freddo". C'è a volte qualcosa di opprimente, intangibile e malinconico nel ritrovarsi cambiati nelle ambizioni e nelle aspettative. Ma, incredibilmente, non è stato così.

Ritrovare e ritrovarsi dopo venticinque anni è stato commovente, ma anche entusiasmante. Non ci siamo guardati sbigottiti denunciando la pesantezza dei venticinque anni in più sulle spalle, ma tornando tutti - ma proprio tutti, giocatori e tifosi - al 1984, con gioia, passione e scoprendo un legame personale che va al di là delle semplici parole.

"Da sabato ho 25 anni in meno" mi ha scritto via SMS il grandissimo Giò Ottaviani: una frase che riassume in modo straordinario il clima respirato negli ultimi giorni.

Io stesso avevo convissuto "virtualmente" con i singoli giocatori nei quattro mesi precedenti, dedicati alla stesura del libro... ma quando li ho rivisti assieme ho capito realmente il perché quella squadra vincesse così tanto e avesse trascinato, nel pomeriggio di un sabato settembrino, persone 'innamorate' a percorrere 800 chilometri in auto solo per vederli scendere i campo nuovamente... o a versare qualche lacrima satura di passione, di affetto e di stima nell'intravedere una maglia, un marchio, un volto, nel sentire pronunciare un cognome o un soprannome, nell'intravedere nello "schema 2", nell'entrata di Cecco, nell'apertura di Gig il perché battesse forte il cuore per quello che appariva semplicemente come un gesto atletico ma, in realtà, era il ripetersi di un rito collettivo. Luca Ioli ha ragione quando dice che un contropiede può trascinare con se' migliaia di persone: questo è lo sport e la forza insondabile che, in rari ma fortunatamente emblematici casi, riesce ad esprimere nella passione popolare.

Le emozioni e le manifestazioni di stima espresseci dai tifosi durante e dopo l'evento sono state per noi lusinghiere e decisamente toccanti: ringraziamo tutti per "esserci stati". E ringraziamo soprattutto quei ragazzi che non solo fecero l'impresa, ma hanno dimostrato di essere ancora talmente speciali da poterla ripetere... semplicemente ritrovandosi.

giovedì 17 settembre 2009

Missione impossibile...

Il Comitato sta cercando disperatamente le registrazioni su nastro (VHS) delle partite 1983/84.
Facciamo appello a chiunque ne possegga almeno una affinché ci permetta di digitalizzarla e distribuirla ai giocatori: per qualsiasi comunicazione inviare una mail a comitato@marr25.org

Grazie a tutti in anticipo!

Ancora grazie!!!

Un sogno avverato! ecco davvero cosa è stata per me questa fantastica festa della MARR25 !!!

Un sogno avverato grazie alla fantastica iniziativa della famiglia Gambetti, davvero eccezionale!

Ho sempre desiderato poter incontrare un girono i miei ex compagni di squadra con i quali ho avuto l'onore e la gioia di condividere alcuni anni indimenticabili. Ebbene: quella che fino a pochissimi mesi fa mi appariva come una vera e propria "mission impossible" si è finalmente avverata grazie alla premiata ditta Gambetti "Father And Son" alla quale non posso che replicare "ad libitum" la mia gratitudine.

Rivedere tutta la mia ex squadra è stata un'emozione fortissima, indimenticabile. Ragazzi formidabili con i quali ho condiviso momenti irripetibili, non solo sportivi ma anche di vita!
E quando dico ragazzi intendo tutti nessuno escluso: i compagni di squadra, gli allenatori, i dirigenti, lo staff al completo fino ad arrivare ai mai dimenticati Papo e Guido (alla cui competenza matematica mi appellai nel disperato tentativo di riuscire a capire finalmente qualcosa sulle funzioni!)

Ho sempre avuto nostalgia di tutto! Dei tifosi che assipavano le tribune anche durante gli allenamenti, della gente che ti riconosceva per strada e voleva sapere di tutto e di più sulla squadra, sulle tattiche, sui giocatori... del grande basket che era di casa al Flaminio, della vita quotidiana con i miei compagni di squadra, del Ristorante Pic Nic che è stato per me davvero una seconda casa.

Che ci crediate o no, ho nostalgia anche dei famigerati gradoni, epica espiazione delle "pataccate" commesse durante gli allenamenti che veniva impartita da un tuonante coach Pasini tra le esclamazioni divertite del pubblico fedelissimo (ecco, in quei casi mi stavano meno simpatici!) in mezzo ai quali scalavo quegli scaloni al tempo davvero Himalayani!

Chissà perché, ma ho sempre avuto l'impressione che anche il coach non appena noi "più piccoli" iniziavamo la nostra dose quotidiana di gradoni, abbandonasse il suo torvo cipiglio e sorridesse paternamente sotto i suoi leggendari baffi.

Ma faceva parte del gioco, faceva tutto parte di una realtà alla quale appartenevo, alla quale ero entusiasta di appartenere.

Un'esperienza fondamentale per la mia vita di ragazzo prima e di uomo poi, che mi porterò sempre nel cuore e che mi accompagnerà da qui a quando Dio vorrà!

Grazie ancora al comitato, a Nicola Gambetti e alla sua famiglia (che proprio grazie a questa splendida iniziativa ho avuto l'immensa gioia di rincontrare!) e tutti i miei vecchi compagni di squadra - vecchi non anagraficamente parlando , m'arcumand ! - per avere aderito al progetto permettendomi così di poterli rincontrare! a comicniare da CIT, il capitano, del quale era fiero ed orgoglioso scudiero.

Sperando che non sia l'ultima volta, sperando che al contrario sia la prima, di una lunga serie di occasioni perfette e fantastiche come questa!

Ancora grazie a tuttI!!!

Alessandro Cancian ("cancio" per tutti quelli che c'erano!)

mercoledì 16 settembre 2009

IcaroTV: intervista a Piero Pasini

"Come fosse ieri"

Roberto Coppola scrive sul suo blog:

palasport flaminio sabato 12 settembre 2oo9 ore 20.30............se non fosse per gli occhialini di cid, la pelata di cecco, la panzetta di gig, la barba bianca di coppa nessuno di noi presenti avrebbe creduto di non essere ad una qualunque partita di una domenica pomeriggio di 25 anni fa........ ci siamo tutti sentiti giovani e spensierati come allora, abbiamo vissuto troppi assist al bacio di benatti, troppe volate in contropiede di cecchini, troppi canestri di rapina di ottaviani dopo finte ubriacanti agli avversari, troppe stoppate e recuperi di sims e troppi rimbalzi, blocchi, aperture fulminanti di wansley, abbiamo sentito troppe volte pasini urlare fulminando i suoi ragazzi per poter minimamente dimenticare le tonnellate di emozioni e soddisfazioni che quella inimitabile SQUADRA ha saputo regalarci. il giocattolo che arcangeli, carasso e cervellini ci regalarono quella volta i nostri figli e nemmeno i nostri nipoti potranno mai averlo e resterà nel nostro cuore per sempre. grazie grazie e grazie ancora a chi ha organizzato e a chi ha partecipato a questa bellissima iniziativa e un ricordo affettuoso a enzo baldinini, claudio papini e guidone fraternali che erano ingranaggi preziosi di quel fantastico meccanismo, la MARR BASKET 1983-1984

martedì 15 settembre 2009

25 anni non cancellano il ricordo

RIMINI – Una festa bellissima. Un Flaminio quasi pieno, per “una” squadra da sogno, sempre e comunque. Tutti li, nel mezzo, a passarsi la palla e raspare qualcosa di utile, anche 25 anni dopo, anche con 25 anni per gamba di media, su per giù. Il match amarcord è stato solo un pretesto, il risultato finale (52-48 per gli All Star di Rusin, Romboli, Filo Rossi e Bob Terenzi, col breve cameo di German Scarone) non importava quasi a nessuno.
Al suono finale della sirena, tutti sulle tavole chiare, coi “Ragazzi che fecero l’impresa” a dispensare autografi, un po’ affaticati ma soprattutto felici, emozionati, sinceramente commossi per un revival da tutto al cuore.
“Qua sono passati 25 anni ma l’affetto della gente è sempre lo stesso – luccicano gli occhi di Piero Pasini, il Topone di due promozioni – Grazie a tutti, a chi ha permesso questo e a chi è venuto a sostenerci ancora”. Trema, la voce di Ernestone Wansley, che fisicamente si tiene alla grande, così come Gig Sims. “Grazie a tutti, è stato molto bello tornare qui” le parole concesse ai microfoni nell’immediato post partita.
Ma era, ed è ancora, la folta componente italiana, a fare la differenza nella Marr Superstar. Giorgio Cecchini e Giorgio Ottaviani, in particolare, i due migliori – assieme a un Danilo Terenzi che a 44 anni gioca ancora nel campionato sammarinese, e a un Luca Ioli bello tonico – della truppa dei ricordi. Il “mulinello” del Cecco, un quarto di secolo dopo, sembra quasi lo stesso. “Un emozione incredibile, mi tremavano le gambe appena entrati per il riscaldamento. Wansley ha chiamato subito lo schema ‘2’, alla prima azione, ma io gliel’avevo detto di aspettare un po’, per sorprendere l’avversario quando sarebbe stato stanco…La realtà è che 25 anni fa staccavo dalla lunetta, adesso mi tocca fare due palleggi e perdo il tempo” se la ride Cecco, che ha solo elogi per il Comitato organizzatore e per il pubblico riminese. “E’ una settimana intera che stiamo assieme, tra aperitivi, ricevimenti e cene – continua sospirando –. Tutto questo lo dobbiamo alla famiglia Gambetti, sono stati eccezionali. Tutto questo è fantastico, io ho giocato dieci anni in serie A ma quella stagione è stata unica. A proposito, avete visto Ottaviani in che forma stupenda è ancora oggi?”.
Subissato dalla folla che acclama il suo “Giò”, l’ala della Marr ha perso qualche pelo ma non di certo il vizio di appoggiarla alla tabella quando conta. “Ci abbiamo provato, anche se devo capire se gli All Star ci hanno voluto risparmiare o se siamo stati bravi noi a resistere – se la ride il numero 13 – Io allenato? In realtà alleno i ragazzi a Montevarchi, prima di questa partita ho fatto due tiri, sono andato a correre ma mi faceva male il ginocchio: ho stretto i denti perché volevo esserci a tutti i costi, la cosa più bella è che tutti hanno apprezzato questa meravigliosa festa di sport. L’entusiasmo e l’adrenalina ha messo le ali a tutti, Paci era da un anno che non toccava un pallone…E comunque entrare qui con la canottiera rossa ti mette la voglia di tornare a giocare: mi tengo tutta questa gente, sapere che abbiamo lasciato qualcosa è la gioia più grande”.

Matteo Peppucci, 14 settembre 2009

lunedì 14 settembre 2009

IcaroTV: la partita di sabato

I cestisti della mitica Marr si ritrovano

GLI STAKANOVISTI del canestro hanno fatto doppietta, cioè si sono presentati al Flaminio attorno alle 18 e sono usciti solamente attorno alle 22.30, dopo essersi visti sia Crabs-Scavolini che la partita della memoria, vale a dire la sfida tra la mitica Marr Superstar 83/84 e una selezione All Stars del Basket Rimini.

Molti altri hanno fatto invece capolino al vecchio palas solamente per rivedere in azione, comprensibilmente rallentati nei movimenti rispetto a un quarto di secolo fa, quei ‘Ragazzi che fecero l’impresa’. E gli applausi, scroscianti, non sono mancati sin dal loro ingresso sul parquet, con gli spalti che offrivano davvero un bel colpo d’occhio. Indaffarato perché andasse tutto per il verso giusto ed entusiasta come non mai, il presidente di allora Giampiero Arcangeli, un personaggio che ancora si commuove se ricorda quel dorato periodo della pallacanestro riminese.

E più defilati, ma emotivamente ben ‘dentro’ la serata, Gianmaria Carasso e Riccardo Cervellini, il direttore sportivo e il direttore tecnico di quella Marr e di tantissime altre squadre ‘costruite’ negli uffici di via Dante nel corso di decenni. «Bisogna solo fare gli elogi alla famiglia Gambetti – commenta Carasso – per aver messo in piedi una manifestazione del genere. E mi fa veramente piacere che il pubblico abbia risposto così». Cervellini rivolge invece un pensiero a Guido Fraternali, lo storico dirigente accompagnatore scomparso nell’ottobre scorso. «Mi manca tantissimo ‘Guidone’, in particolar modo ho avvertito la sua assenza l’altra sera, quando ci siamo ritrovati al Pic Nic come un tempo. Quelle erano proprio le sue serate e non averlo lì a scherzare con noi, beh, mi ha fatto un brutto effetto. Per il resto grande iniziativa – continua ‘Rick’ –, abbiamo potuto rivivere le bellissime sensazioni di 25 anni fa».

CI SONO i dirigenti di un tempo – e tra questi anche ‘Giove’ Boldrini – e ci sono soprattutto gli appassionati, i tifosi. Persone che non si sono voluti perdere questa nostalgica rimpatriata e che a fine gara si mischiano in mezzo al campo con gli eroi di un tempo per una foto ricordo, un autografo sul libro celebrativo di Nicola Gambetti oppure per ricevere un semplice saluto da quegli eterni ragazzi che avranno sempre una nicchia nei loro cuori.

Alberto Crescentini, 14 settembre 2009

Un messaggio di Piero Bucchi

I miei impegni di lavoro non mi hanno permesso di partecipare alla serata. Sono molto dispiaciuto perché ci tenevo ad unirmi a voi tutti in questo meraviglioso tuffo nel passato.

Da quando Gian Maria Carasso e Riccardo Cervellini mi chiamarono, ho lavorato sette anni per il basket rimini, allenando il settore giovanile, facendo l'assistente in serie a e alla fine come capo allenatore. Anni bellissimi in una società che ha saputo accogliermi con affetto aiutandomi a crescere e a formarmi, affinando le mie cognizioni tecniche ed umane per continuare la mia carriera. Sono tantissimi i ricordi che mi legano alla società e alla splendida città, che alla fine ho scelto come mia residenza.

A tutti un mio caloroso ed affettuoso abbraccio sperando di potervi rivedere alla prossima occasione.

Piero Bucchi

domenica 13 settembre 2009

Piero Pasini e la sua Marr '84 applauditi da 2000 tifosi

E' stata una festa memorabile, bellissima, davanti a 2000 tifosi. La sua Marr Rimini dell'84 che conquistò per la prima volta la serie A/1, ha fatto cadere qualche lacrimuccia a qualche tifoso (tra l'altro già imbarazzato dopo aver visto la spappola presa dai Crabs dai cugini nemici di Pesaro).

A parlare è il "Topone" Piero Pasini, timoniere di quella squadra: "Devo fare i complimenti al Comitato, agli organizzatori di questo evento, queste cose dovrebbero farle un po' tutti, i miei "ragazzi" di allora li ho trovati bene, seppur in sovrappeso. La loro autonomia è stata in media di 5/6 minuti. Abbiamo perso di cinque-sei punti contro le altre stelle di Rimini, ma lo spirito era certamente un altro. Mi è stato regalata una vecchia caricatura, un bell'amarcord, per davvero!".

Roberto Bernardini

Musica maestro, 25 anni dopo

RIMINI – Vederli li, tutti assieme, 25 anni dopo, fa un effetto stranissimo. L’emozione di Maurizio Benatti, Giorgio Cecchini, Gig Sims, Ernestone Wansley e di tutti gli altri è ben visibile, ma quella canotta rossa con tanto di nomi personalizzati sta bene addosso un po’ a tutti.
Il pre partita, se così si può chiamare, esalta un Flaminio che risponde presente, di fronte ai “Ragazzi che fecero l’impresa”, e saluta con affetto anche lo staff al completo, comprensivo del presidente Giancarlo Arcangeli, del dottor Corbari, di Angeli e di Gian Maria Carasso, per la prima volta al Palazzo da quando il caffè si paga in euro. C’è anche Mauro Morri, assieme a Mark Crow, sulla panca degli avversari: un boato acclama Max Romboli, Bob Terenzi e il “sindaco” Rusin (applausi a scena aperta anche per Myers e Scarone, ovviamente), ma quando si comincia, gli occhi sono tutti per “Big E.” Wansley, che chiama il mitologico schema “2”.
“Cit” Benatti serve proprio Ernesto, che fa da boa nel mezzo e consente a un Cecchini magari un po’ imbolsito ma dalle gambe ancora “speedy”, di prendere una corsia che solo per poco non vale due punti. E’ comunque uno spettacolo, vedere “Cecco” che cerca come all’epoca “Giò” Ottaviani – suoi, i primi 4 della Marr –, o Wansley, che ci mette circa un quarto d’ora da “casello a casello”.
Bello così, coi rimbalzoni di tigna e i tuffi di Gig Sims – qui siamo sull’ordine dei 10 minuti, da parte a parte si intende – e le giovinezze di Gelo Rusin, piuttosto indaffarato nel controllo dell’omone nero che batte il “cinque” a tutti, proprio come faceva un quarto di secolo fa.
Nel mezzo delle bolge clandestine – dove Silvano Dal Seno ancora sguazza, così a naso – si può assistere anche a un arresto e tiro fulmineo di Cecchini, con Coppari che, al ferro, non ci va vicino nemmeno per sbaglio, al contrario di un Luca Ioli dalle mani soffici soffici. Si diverte la faccia anche il Topone, che all’epoca lasciava il quintetto base in campo per 34-38 minuti e qui invece si vede costretto a un turn over – ossigenante praticamente forzato: avrà anche un po’ di pancetta, Giorgio Cecchini, ma le gambe rispondono ancora mentre il tempo scorre e la Marr è sotto di 7 all’intervallo (24-31).
Risponde anche il polpastrello morbidoso di Wansley, che “svergina” la retina al 21’ (2 tempi da 20 senza stop), mentre Sims lotta che è una bellezza e anche German Scarone entra nella mischia: Pasini ordina la zona (ma forse è solo suggestione, anzi, probabilmente è autogestione), ma gli All Star non la soffrono, con il poker Terenzi – Paci – Mossali – Brighi che in una sola sera resta in campo 27 volte i minuti complessivi di quella stagione di allenamenti, allenamenti, allenamenti, e poi forse 2 minuti sul più venti. C’è ancora tempo per una “culata” vincente di Ernesto (vittima Bob Terenzi), che ingolosito dalla folla si prende pure il lusso di una bomba…inesplosa, e per l’ultima volata vincente – con piroetta annessa – del “Cecco”. Il 48-52 finale nessuno lo guarda, gli occhi sono su quei mitici “Ragazzi” sempre uguali, anche 25 anni dopo.

Matteo Peppucci, 13 settembre 2009

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