venerdì 31 dicembre 2010

I due giorni speciali di Gig Sims

RIMINI. Si potrebbe stilare un lungo elenco di giocatori stranieri di ogni sport (ma anche italiani) che dopo aver vestito la casacca riminese sul campo, dopo aver assaggiato la "riminesità", hanno deciso di stabilirsi in riva all'Adriatico, o comunque di tornare da queste parti per un evento particolare. Un elenco illustre che dimostra come Rimini sia entrata dentro ai protagonisti delle vecchie imprese.

L'ultimo caso in ordine di tempo è quello di Gig Sims, uno che ha vissuto una parte fondamentale della carriera cestistica con la canotta del Basket Rimini targato Marr a quei tempi, squadra capace di regalare la prima, storica promozione in A1 ai colori biancorossi. Per esempio fu indimenticabile la trasferta di Vigevano con 18 pullman al seguito.
In quegli anni, non sempre facili sia chiaro, il ragazzo americano ha stretto con la famiglia Gambetti rapporti di grande amicizia e fratellanza, rapporti poi proseguiti nel tempo, sfociati lo scorso anno quando il comitato "Marr 25" (dove Teto e Nicola Gambetti erano i primattori) riuscì nella grande impresa di riportare al palasport Flaminio i ragazzi che fecero l'impresa nel 1984, mirabilmente guidati dal Topone Pasini. Ma non è finita, perché Gig Sims aveva in programma un altro appuntamento: niente maglietta e calzoncini in questo caso, ma abiti da cerimonia. Ieri, infatti, si è svolto, nell'incantevole cornice innevata di San Leo, il matrimonio italiano di Sims, grazie anche all'amichevole partecipazione e collaborazione del sindaco Mauro Guerra, grande appassionato di sport.
Gig ha scelto la Romagna (in particolare il suggestivo contesto leontino) per condividere assieme agli amici più cari e ad alcuni ex compagni di squadra l'unione con Sydney Alexander, bionda connazionale del North Carolina, dimostrando quindi che in talune circostanze tra pubblico e giocatori si può creare un rapporto speciale e irripetibile, indelebile nel corso degli anni.
Ma dici Sims e parli inequivocabilmente di basket. Non poteva infatti mancare la partitella tra amici, andata in scena martedì sera alla palestra Sforza, una sorta di "addio al celibato agonistico": assieme a Sims c'erano altri giocatori targati Marr, da Giorgio Cecchini a Vinicio Mossali, da Maurizio Benatti a Stefano Brighi. E' seguita un'inevitabile reidratazione a base di fiumi di birra.
E intanto il prossimo anno si festeggiano i 25 anni dall'ottavo posto conquistato dalla Marr in A1, con tanto di play-off raggiunti. Chissà che il Comitato non decida di riservare un'altra sorpresa per gli appassionati di basket riminese.

Carlo Ravegnani

giovedì 23 dicembre 2010

3 dicembre 1983

mercoledì 1 dicembre 2010

1° febbraio 1984

mercoledì 24 novembre 2010

23 dicembre 1983

mercoledì 17 novembre 2010

12 aprile 1984

martedì 16 novembre 2010

4 dicembre 1983

giovedì 11 novembre 2010

12 marzo 1984

giovedì 28 ottobre 2010

28 novembre 1983

venerdì 22 ottobre 2010

15 giugno 1983

giovedì 21 ottobre 2010

26 marzo 1984


lunedì 18 ottobre 2010

30 ottobre 1983

venerdì 8 ottobre 2010

17 dicembre 1983

martedì 5 ottobre 2010

15 febbraio 1984

lunedì 4 ottobre 2010

12 settembre 1983

lunedì 27 settembre 2010

30 settembre 1983

mercoledì 15 settembre 2010

25 marzo 1984

domenica 12 settembre 2010

MARR... "26"

E' passato un anno.

Un anno di partitelle in spiaggia sotto un sole cocente, di ironia e sarcasmo sulla schiena che duole e il ginocchio che scricchiola, di birre sempre troppo capienti (prima) ma immancabilmente troppo incisive sulla digestione del pomeriggio (dopo), di matrimoni annunciati e ancora sospesi, di "brevi" telefonate che consumano la batteria sino allo sfinimento, di salsiccie e costolette "flambé" e di vino ghiacciato, di can che abbaia... poco cotto, di quell'aneddoto e di una pacca sulla spalla, di saluti affettuosi nel momento della necessità, di caffé pomeridiani, di progetti futuri sempre in divenire.

Un anno che ha portato a (ri)scoprire degli amici veri, divertenti gentiluomini dai quali possono solo scaturire le imprese che tutti ricordano con commozione ed emozione, diventati sportivi vincenti proprio perché persone generose, altruiste ed intelligenti. Uomini, prima che giocatori di pallacanestro, pregni di valore e valori, capaci di trasmetterti un sorriso e il vero senso della vita (e dello sport). Esemplari.

Una squadra vince quando contiene non solo il talento, ma un indubbio e irripetibile spessore morale. Ecco, se dovessi aggiungere un'appendice al libro assemblato con fatica ma estrema soddisfazione un anno fa, lo dedicherei proprio alla componente "etica" dei giocatori che compongono un gruppo vincente: l'anno intercorso fra "MARR 25" e oggi mi ha dimostrato proprio quanto sia importante, se non fondamentale, lo spessore umano rispetto alle doti prettamente tecniche nelle vittorie collettive, che per questo divengono a loro modo "epiche" e inscindibili da un pubblico e da un territorio. Un anno, quindi, illuminante ed educativo, che mi ha pienamente confermato quello che avevo solo "sentito dire" e ricordavo malamente dai miei 12 anni: ovvero che la MARR era (ed è rimasta) assolutamente e profondamente squadra.

Ma anche un anno di stupore continuo su quello che è stato, su quella folle idea divenuta splendida ed emozionante realtà, del lavoro fatto e di quello che forse si sarebbe potuto ulteriormente fare.

Grazie.

venerdì 10 settembre 2010

1° dicembre 1983

lunedì 6 settembre 2010

27 giugno 1983

giovedì 2 settembre 2010

9 dicembre 1983

mercoledì 1 settembre 2010

25 ottobre 1983

martedì 31 agosto 2010

23 marzo 1984

lunedì 30 agosto 2010

6 gennaio 1984

venerdì 27 agosto 2010

13 gennaio 1984

mercoledì 25 agosto 2010

26 marzo 1984

lunedì 12 luglio 2010

Le 1000 cose stupende della vita...

Come ogni sabato, ho dato appuntamento a quattro vecchi amici in spiaggia, al bagno 49, dove tra mille difficoltà sopravvive un (buon) canestro all'avanzata inesorabile della modernità, incarnata dal beach tennis.

E' ormai raro rintracciare un anello, tra le cento reti da volley e le mille dedicate alle racchette ipertecnologiche, men che meno uno ancora corredato dalla propria retina e che non sia piegato e ossidato dal tempo, dalla salsedine e dal triste oblìo - quasi felliniano - nel quale lentamente è scivolata la struttura assieme alla stessa pallacanestro estiva, un tempo onorata da templi a campi incrociati e tornei multinazionali, oggi un ricordo quasi vintage... ma ancora capace di regalare emozioni d'altri tempi a coloro che la praticano in modo ostinato e appassionatamente nostalgico.

I quattro amici incontrati provenivano dalle zone più disparate: uno, a cavallo di uno scooter sottodimensionato per le chilometriche gambe, da Cattolica; uno, motociclista molto più lento di quando entrava in terzo tempo alcuni anni fa angosciando le difese avversarie, da Pesaro; un altro, placido e sereno ma divertito e divertente, da Bergamo e, ultimo ma non meno importante, il più "piccolo" (in senso fisico) ma più "grande" (in senso anagrafico) da Rimini, dove da 'guru' distribuisce ancora il proprio fosforo e le proprie abilità ai più giovani, vincendo tornei internazionali sparsi per l'Italia con impassibile tranquillità e facendo meno "rumore" possibile.

Questo piccolo gruppo di amici che, cascasse il mondo, sa che il sabato è giorno di "due tiri", è un continuo divenire: i volti si alternano, a seconda degli impegni famigliari e professionali che oggi vedono noi ex-ragazzini non più spensierati studenti, ma padri (o nonni!) impegnati; nei casi peggiori, alcuni vengono tenuti lontani dal campo e dall'agognato appuntamento cestistico per un turno, a causa di quel "dolorino" o dello "strappetto" che il sorriso e l'inevitabile battuta dei compagni sulla senilità incipente provvedono a mitigare: quella palla a spicchi, taumaturgica, può tanto e la medicina tradizionale si adegua ad essa.

Ed ecco che chi passeggia distrattamente ai bordi dei piastrelloni del campo, dopo un'occhiata prima fugace poi stupita, si ferma, osservando divertito le gesta (e le imprecazioni) di alcuni di quei ragazzi, oggi un po' meno giovani, attirato da quell'inconfondibile abbinamento cromatico biancorosso (almeno dalla vita in giù, pantaloncini rigorosamente marchiati MARR) e dal ricordo di alcuni veri e propri monumenti al periodo d'oro del basket riminese, alla mensa del quale mi vanto di sedere impropriamente. Da perfetti compagni di scorribande, età e curriculum sportivi eterogenei si amalgamano attraverso quella "maledetta" palla, facendoci sentire un tutt'uno come quando, ragazzino timoroso, mi avvicinavo ai coetanei sconosciuti sul campo dell'oratorio, protetto e poi favorito dall'ombrello della passione comune: così conobbi Massimiliano Angelini venticinque anni fa e oggi, come allora, con lo stesso sereno entusiasmo ci ritroviamo regolarmente sotto il canestro per trascorrere assieme il sabato pomeriggio.

È proprio di oggi la notizia relativa al successo del sito canadese "1000 Awesome Things" (1000 cose stupende), nel quale gli utenti elencano le cose per cui vale la pena vivere: tale elenco è diventato prima un libro, poi una trasmissione televisiva e ha coinvolto milioni di persone entusiaste. Nel mio piccolo, dopo le gioie legate ai figli e un solido rapporto di coppia, confesso che mi troverei in imbarazzo nel scegliere quale piccolo-grande piacere inserire tra i grandi valori della vita: tra essi, comunque, un posto prioritario verrebbe certamente dedicato all'amicizia di persone straordinarie e alla gioia legata a momenti come quelli trascorsi sul campo da basket assolato nel sabato pomeriggio.

Grazie Maurizio (Benatti), Umberto (Coppari), Giorgio (Cecchini) e Vinicio (Mossali).

Nicola

mercoledì 7 luglio 2010

9 aprile 1984

venerdì 25 giugno 2010

MARR25, 11 settembre 2009

mercoledì 16 giugno 2010

"MARR Superstar", il film!



A grande richiesta (finalmente!) pubblichiamo il video integrale contenuto nel DVD "MARR Superstar", realizzato nel 2008 dall'ex Presidente del Basket Rimini Gian Piero Arcangeli. Il rarissimo documento è stato prodotto assemblando numerosi filmati in Super8 girati, durante le partite del Basket Rimini tenute al Palasport "Flaminio" lungo la stagione 1983/84, da Gian Luigi Rinaldi e Mario Alvisi. Il commento audio è demandato a Piero Arcide, all'epoca redattore sportivo dell'emittente Telegabbiano di Cerasolo Ausa e "voce" ufficiale delle partite interne della MARR (quelle esterne erano spesso seguite, invece, da Pierluigi Celli).

N.B.: i contenuti del video sono diffusi integralmente nel formato audio-video originale, per puro scopo celebrativo e senza alcun fine di lucro. Eventuali aventi diritto che ritenessero lesi i propri interessi, possono chiederne la rimozione inviando una mail a comitato@marr25.org.

mercoledì 9 giugno 2010

6 febbraio 1984

martedì 25 maggio 2010

17 novembre 1983

mercoledì 19 maggio 2010

1° maggio 1984

martedì 11 maggio 2010

10 aprile 1984

martedì 4 maggio 2010

28 marzo 1984

venerdì 30 aprile 2010

Addio a Kevin Restani

Il Comitato ha purtroppo appreso con alcuni giorni di ritardo la notizia della morte di Kevin Restani, grandissimo giocatore statunitense che, lo ricordiamo, assieme ad Abdul Jeelani ha rappresentato - con la propria squadra Peroni Libertas Livorno - il primo approccio agli americani e alla pallacanestro di serie A1 per la Marr, durante la serie playoff della stagione 1983/84.

Ci uniamo nel ricordo dei tanti tifosi italiani: un altro leggendario campione degli irripetibili anni Ottanta ci ha lasciato prematuramente, a soli 58 anni.

giovedì 29 aprile 2010

5 febbraio 1984

lunedì 26 aprile 2010

18 ottobre 1983

giovedì 15 aprile 2010

9 marzo 1984

mercoledì 31 marzo 2010

24 luglio 1983

lunedì 22 marzo 2010

23 ottobre 1983

venerdì 5 marzo 2010

19 marzo 1984

lunedì 1 marzo 2010

19 aprile 1984

venerdì 26 febbraio 2010

22 dicembre 1983

venerdì 19 febbraio 2010

29 gennaio 1984

venerdì 5 febbraio 2010

16 novembre 1983

mercoledì 3 febbraio 2010

11 marzo 1984

lunedì 18 gennaio 2010

Quelle tagliatelle con John

Avevo conosciuto John McMillen nell'inverno 1984/85, la stagione successiva alla promozione della MARR.

Era venuto in Romagna da Bologna, dove allora abitava (e dove ha sempre abitato, sino all'ultimo). Ci aveva avvertito che avrebbe viaggiato con Lella, sua moglie, per cui in famiglia avevamo pensato di fare "gli onori di casa" offrendo loro il miglior prodotto da esportazione che potessimo reperire: le tagliatelle del leggendario Ristorante Zaghini, a Santarcangelo di Romagna.

Il pretesto di quel viaggio era conoscerci, di persona.

Ci accomunava la figura di Gig Sims: noi, la sua famiglia italiana. Loro, i suoi grandi amici, coloro che addirittura avevano aiutato Gig a trovare un ingaggio nel nostro paese. John, infatti, si occupava professionalmente di scouting e seguiva alcuni giocatori (tra cui, appunto, Gig) per Luciano Capicchioni.

Prima di incontrare John, sapendo che era stato giocatore di talento e di fama internazionale, mi aspettavo di incontrare una sorta di armadio semovente (memore delle spalle imponenti di Gig e del "sederone" di Ernest Wansley). In realtà McMillen era filiforme, quasi etereo: i capelli ricci biondi, i placidi occhi azzurri e una discrezione fuori del comune mi stupirono profondamente. Sembrava un angelo troppo cresciuto: questo pensai, scorgendolo da lontano. Mi accorsi, tempo dopo, che in fondo non sbagliavo.

John era una persona mai inopportuna. Parlava con discrezione, con tono sicuro e tranquillo e con quell'inflessione tanto "americana" da risultare quasi hollywoodiana. Era, soprattutto se rapportato all'ambiente sportivo di riferimento, un'anomalia, un vaso di terracotta tra omologhi di piombo (in senso emotivo e certamente non per fragilità), un gentiluomo sensibile che aveva a cuore le sorti dei giocatori e degli amici, ruoli spesso coincidenti: non a caso a tavola parlammo a lungo di Gig sempre con estremo affetto, per noi forse scontato ma per John e Lella decisamente incredibile. John avrebbe convocato di lì a poco Gig in Italia per una tournee estiva con altri americani: speravamo tutti riuscisse a trovare un nuovo ingaggio che lo riportasse nel nostro paese ad un anno di distanza dall'esperienza riminese.

Lella era, invece, estroversa e brillante, solare e loquace. Vedendoli pensavi alle metà di una stessa mela, alla realizzazione del concetto di coppia: loro, così complementari. Erano, sono, una bella famiglia, dotata di sentimento e di riconoscenza. Per anni abbiamo ricevuto la loro tradizionale cartolina natalizia, nella quale erano sempre raffigurati i figli Margot e Michael vestiti a festa, prima piccolini e ogni anno più grandi, con la quale la McMillen family augurava ai destinatari un buon Natale attraverso la forza dell'amicizia e dell'amore, ben rappresentati da quella famiglia che letteralmente "traboccava" d'invidiabile affetto.

Addio John, allenatore gentiluomo. Il mondo, non solo del basket, sentirà la tua mancanza.

Nicola

lunedì 11 gennaio 2010

Ciao, John...

Il Comitato "Marr Superstar 25, 1984-2009" si unisce al dolore della famiglia McMillen nel ricordo di John, scomparso sabato scorso a Bologna all'età di 62 anni.

Grande amico del "nostro" Gig Sims, John nella sua lunga e proficua carriera allenò anche il Basket Rimini (dal 1987 al 1989), vincendo 11 gare su 21 e centrando un'incredibile quanto insperata "salvezza" all'ultima giornata durante il campionato 1988.

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