Era un pomeriggio di settembre. I guai di Rimini probabilmente iniziano mentre stava morendo la stagione turistica. Gig Sims, biglietto da visita con marchio UCLA si frattura un polso e la compattezza del manipolo di guastatori che Piero Pasini stava preparando andrà a farsi benedire. L’americano perde tutta la rifinitura della preparazione pre-campionato, fondamentale quando un nuovo allenatore regala ai suoi giocatori quella che si suole chiamare la sua filosofia. Sims non riuscirà più ad ambientarsi in una squadra che gioca in maniera più metodica di quella dello scorso campionato e che soprattutto deve difendere di più. Una, due, tre prove d’appello, poi al terzo trenta per cento al tiro in una squadra che da lui abbisogna di punti più che mai, cominciò a serpeggiare il malumore. Peccato, ma adesso? Facile dire che bisogna trovare di meglio, ma dove? Se anche ci fosse qualche buon giocatore libero bisognerebbe comunque battere una concorrenza che stacca assegni a man salva. L’interessamento principale era in direzione di Harry Kelly, il bombardiere di colore che ha segnato più di chiunque altro in USA negli ultimi quattro anni a livello universitario. Pasini avrebbe dovuto cambiare assetto inserendo un’ala tiratrice al posto di un power forward tradizionale, ma l’ex Texas Southern ad un certo punto è sembrava preferire un pugno di dollari targati Ohio Mixers, una squadra della CBA. Adesso il problema del nuovo americano è daccapo di strettissima attualità, tanto stretta che non stupitevi se Sims rimarrà sul Marecchia ancora un po’ con qualche speranza di estirpare una riconferma. Nella ridda di nomi non è facile orientarsi, ma si confida in un aiuto tra romagnoli che comunque al momento è più che mai a livello di ipotesi. Rimane il fatto che la sfida di Pasini resta un’incompiuta. Si volle andare controcorrente affrontando una A-2 dove l’imperativo categorico richiede cinquanta punti dai foresti d’oltre oceano ed un atteggiamento di squadra che non privilegia certo la difesa.
Con il Sims deludente di cui s’é detto, forse non si potrà mai sapere se Pasini aveva visto giusto. La squadra si allena bene ma in trasferta si è sempre andati sotto di venti prima ancora di aver capito con chi s’aveva a che fare. Wansley sta giocando come voleva chi lo ha scelto, tra l’altro ancora cinto di lauro continentale, ma di punti ne segna pochini. Cecchini ha azzeccato un paio di partitoni e ha risolto tra l’altro la gara che si poté vedere in televisione, dove almeno si seppe cosa produceva quel signore che ha fatto smettere di chiamare Terenzi Basket Club la società di Carasso e Cervellini. Ma non è detto che non si possa risalire anche perché - parliamoci chiaro - non che in A-2 si viaggi con gli off-shores e la situazione è ancora molto fluida. Ora che lo sponsor si fa sentire, ci sono anche gli argomenti per convincere i Quercia (chissà poi perché è uscito questo nome?) a giocare ancora in serie A. Fosse arrivato un tipo del genere con tutta probabilità adesso staremmo facendo tutt’altro tipo di discorsi.
24 novembre 1983