La Marr si era presentata al via con un nuovo allenatore, Pasini, con una nuova «ala», Ottaviani e con un nuovo pivot, Wansley. E le novità, diversamente da quanto si potrebbe credere, non le pagarono solo gli ultimi arrivati ma anche i «vecchi». È quello che potrebbe essere successo a Sims che nelle prime partite di campionato, offrì un rendimento sconcertante specie se rapportato a quello della passata stagione, solo parzialmente giustificabile con l’infortunio allo scafoide subito in pre-campionato. E visto che anche Wansley mancò clamorosamente in qualche partita, la Marr si è vista sfuggire, soprattutto in trasferta, partite che altrimenti avrebbe potuto se non altro giocare in ben altra maniera.
Cecchini, Benatti ed anche Ottaviani, dopo le iniziali difficoltà di ambientamento all’A2, hanno offerto un rendimento molto buono facendosi carico in attacco anche delle incombenze offensive troppo spesso trascurate da Wansley e Sims. Mossali, come sesto uomo, si è sempre fatto apprezzare per le sue doti di difensore mentre Brighi, Paci e Joli sono stati costretti a scalpitare in panchina perché con gli italiani che vanno a mille è difficile trovare il posto in squadra. Dopo essere rimasta per qualche giornata sul brutto tempo la lancetta del barometro della Marr si è ora definitivamente spostata sul bello. A far salire la pressione sull’Adriatico ci hanno pensato Sims e Wansley che, proprio nelle ultime partite, hanno ricominciato a parlare in americano finalmente anche sul parquet. Ed ai primi cenni di risveglio degli stranieri sono subito arrivate le vittorie.
Per finire due parole anche su Pasini. È un romagnolo in Romagna e forse per questo il più adatto a capire il pubblico riminese, istintivo e appassionato ma anche smaliziato e diffidente. Sinora tecnicamente ha dato alla Marr un bel gioco ed anche una grande difesa. Potrebbe, a dispetto del proverbio, diventare profeta in patria.
Stefano Muccioli, 12 gennaio 1984