RIMINI - "Marr Marr, Su-per-star, Marr Marr Su-per-star" è il coro storico del Basket Rimini, non c'è santo che tenga: un'onda emotiva che ti faceva risuonare la cassa toracica, un ritmo incessante che il pubblico del Flaminio scandiva per dare energia ai suoi beniamini, un boato che faceva tremare le mura (e gli avversari) di un palazzetto stracolmo all'inverosimile.
Lo ricorda, per evidenti ragioni anagrafiche, solo chi ora ha più di 35 anni o chi ha vissuto quei momenti da piccolissimo, quasi stordito da una "sala Vendemini" che era un'autentica polveriera, tanto che per prendere posto sui gradini dovevi arrivare minimo due ore prima della partita. Gradini eh, quelli delle scale, perché i gradoni del Flaminio erano già occupati.
"Marr Superstar 25" è il comitato che per il 12 settembre ha organizzato un evento imperdibile per chi ha vissuto quei momenti, un quacosa che trascinerà "una folla oceanica di gente" all'interno del vecchio Flaminio, una partita tra la Marr Rimini del 1983/84 che centrò la prima promozione in A1, contro una formazione All Star del Basket Rimini, ovvero chi all'epoca di quella storica salita in A1 cominciava ad entrare nel vivaio della società di via Dante, come Carlton Myers ad esempio, che otto anni dopo avrebbe regalato all'altra Marr, quella del 1991/92, la sua seconda salita nella massima serie, o come Alex Righetti (entrato nel vivaio sul finire degli anni Ottanta) che nel 1997 gli regalerà la terza serie A1 con la Koncret di Piero Bucchi (che probabilmente guiderà un panchina la formazione All Star). Il messaggio è chiaro, fu quella Marr Rimini lì, quella del 1984 del "Topone" Piero Pasini, di Ernst Wansley e "Gig" Sims, di Maurizio Benatti, Cecchini e Ottaviani che poi diede vita a tutto il resto, perché prima il Basket Rimini era una realtà quasi provinciale, ma dopo fece il salto di qualità, trasformandosi in una realtà nazionale capace di imprese indimenticabili, il sesto posto in A1 del 1986, il doppio salto dalla serie B1 all'A1 tra il 1991 e il 1992 con i ragazzi cresciuti nel vivaio, le due qualificazioni in Coppa Korac nel 1998 e nel 1999 o il sorprendente scudetto juniores (nel 1991) vinto soltanto con giocatori nati e cresciuti a Rimini, mentre le altre facevano foresteria prendendo i migliori qua e là in giro per l'Italia.
Tutto questo partì da lì, da quel 15 aprile 1984 quando la Marr Rimini vinse a Vigevano la partita decisiva per salire in A1 (giornata famosa perché la squadra fu seguita da 20 pullman di tifosi) e poi addirittura nei playoff scudetto di A1 (all'epoca erano ammesse anche le migliori di A2) riuscì a trascinare fino alla "bella" della terza partita la quotatissima Peroni Livorno.
"Siamo qui a parlare di un'impresa epica - dice Nicola Gambetti, uno degli organizzatori dell'evento - riportare la Marr del 1984 sul parquet del Flaminio 25 anni dopo quella storica promozione". "Mai mi sarei aspettato una cosa del genere - dice Maurizio Benatti, playmaker di quella Marr - soprattutto in periodi come questi, dove i ricordi e le riconoscenze non ci sono quasi più: tutto questo è molto gratificante".
Tutta quella squadra dell'epoca ha già aderito con grande entusiasmo, alcuni arrivando fino quasi alle lacrime dopo aver saputo dell'inziativa (è il caso del biondo "Gig" Sims, che ora vive a Los Angeles). Correlati alla partita celebrativa ci saranno anche una serie di eventi, come le immagini di quella storica impresa (bobine ritrovate su una soffitta e poi recuperate in maniera quasi avventurosa), un album con le foto del compianto Silvano Morosetti ("documentava le partite del Basket Rimini per sé, non su commissione, mosso solo dalla passione") e una serata conviviale con il pubblico. Per una sera il grido "Marr Marr Superstar" tornerà a rimbombare all'interno del vecchio Flaminio, anche se per quella data il Basket Rimini attuale, cioé i Crabs, potrebbe non esserci più se non dovessero andare in porto le trattative per salvare la società in queste settimane. E questo striderebbe un pò con l'evento.
Gabriele Nanni