SONO passati già trent'anni. Era infatti l'8 aprile 1984, una domenica, quando con una mobilitazione di massa senza precedenti, almeno nel mondo della palla a spicchi, la Rimini che va a canestro prese d'assalto Vigevano, teatro della partita che per la Marr – questo lo storico marchio che accompagnava il basket cittadino – poteva significare A1, cioè promozione nell'Olimpo di questa disciplina. La società, vista l'importanza del match e il desiderio di avere vicino quanti più tifosi per incoraggiare i ragazzi di Piero Pasini, decise di allestire dei pullman gratuiti. Il direttore sportivo Gianmaria Carasso, sempre attento al budget, pensava che sarebbero stati sufficienti 3-4 mezzi e invece la risposta degli appassionati fu clamorosa, tanto che vennero riempiti la bellezza di 18 pullman. Un corteo infinito, che partiva dalla sede di via Dante e si allungava a perdita d'occhio verso piazza Tre Martiri e oltre, tra gli sguardi divertiti e curiosi della gente.
QUASI un migliaio di persone in corriera e altri 2-300 'cani sciolti', cioè ulteriori aficionados che preferirono organizzarsi con le macchine senza dover dipendere dagli orari comuni, per un totale di almeno 1.200 'fedeli' in missione. Un esodo massiccio, una colonna imponente che non passava certo inosservata neppure in autostrada, con sciarpe e bandiere a colorare di biancorosso il tutto. Poi lo 'sbarco' nella tranquilla Vigevano, i cori nelle vie cittadine tra le facce stupite degli indigeni, soprattutto di quelli non sapevano nulla delle vicende cestistiche.
NEL PICCOLO palasport, ovviamente, la Marr si trova a giocare praticamente in casa contro una squadra che ha ancora qualcosa da chiedere al torneo di A2, anche se la salvezza sta ormai scivolando via. Il match è comunque vero, intenso e all'intervallo solo due lunghezze dividono le duellanti, con i riminesi avanti 38-36. Comincia la ripresa ed è sempre battaglia, poi la Marr inizia lentamente a prendere vantaggio e inerzia, fino a chiudere con la testa avanti per il delirio degli appassionati al seguito (74-68 il risultato consegnato agli archivi, 22 i punti di Cecchini, 18 quelli di Sims e Wansley). E' fatta, il basket riminese approda per la prima volta in A1, ora è solo tempo di festeggiare. E mai viaggio di ritorno a casa fu più lieve.
QUASI un migliaio di persone in corriera e altri 2-300 'cani sciolti', cioè ulteriori aficionados che preferirono organizzarsi con le macchine senza dover dipendere dagli orari comuni, per un totale di almeno 1.200 'fedeli' in missione. Un esodo massiccio, una colonna imponente che non passava certo inosservata neppure in autostrada, con sciarpe e bandiere a colorare di biancorosso il tutto. Poi lo 'sbarco' nella tranquilla Vigevano, i cori nelle vie cittadine tra le facce stupite degli indigeni, soprattutto di quelli non sapevano nulla delle vicende cestistiche.
NEL PICCOLO palasport, ovviamente, la Marr si trova a giocare praticamente in casa contro una squadra che ha ancora qualcosa da chiedere al torneo di A2, anche se la salvezza sta ormai scivolando via. Il match è comunque vero, intenso e all'intervallo solo due lunghezze dividono le duellanti, con i riminesi avanti 38-36. Comincia la ripresa ed è sempre battaglia, poi la Marr inizia lentamente a prendere vantaggio e inerzia, fino a chiudere con la testa avanti per il delirio degli appassionati al seguito (74-68 il risultato consegnato agli archivi, 22 i punti di Cecchini, 18 quelli di Sims e Wansley). E' fatta, il basket riminese approda per la prima volta in A1, ora è solo tempo di festeggiare. E mai viaggio di ritorno a casa fu più lieve.
Alberto Crescentini, Il Resto del Carlino 8 aprile 2014